D. Pisano1, Felice Curcio2

1Presidente – Società Italiana di Neonatologia Infermieristica

2Consigliere – Società Italiana di Neonatologia Infermieristica

La capillare conoscenza delle caratteristiche dei reparti di neonatologia presenti sul territorio italiano è, per la Società Italiana di Neonatologia Infermieristica (SIN INF), un elemento imprescindibile per poter pianificare efficacemente le attività formative, indirizzare i progetti di ricerca e favorire la diffusione delle migliori pratiche rivolte al neonato e alla famiglia. L’attuale assenza di dati specifici in letteratura ha reso necessario intraprendere uno studio multicentrico che ha coinvolto le neonatologie di primo e secondo livello presenti su tutto il territorio italiano.

Il progetto, intrapreso dall’ottobre 2023 e al quale hanno collaborato fattivamente tutti i Referenti Regionali della SIN INF e oltre 230 coordinatori, ha avuto come obiettivo quello di acquisire un quadro d’insieme, quanto più realistico, dell’assistenza infermieristica in ambito neonatale a partire dall’analisi dei modelli assistenziali e organizzativi oggi in uso sul territorio, della tipologia e del numero delle risorse umane e professionali impiegate nell’assistenza, delle esigenze formative dei team infermieristici. Al completamento della raccolta dei dati seguirà la loro divulgazione attraverso un volume che rappresenterà il “libro bianco” dell’infermieristica neonatale italiana e, presentando lo stato dell’arte della disciplina, potrà fornire un importante contributo di conoscenza e rendere più efficace l’azione di miglioramento della disciplina neonatologica.

L’indagine di tipo prospettico e trasversale è stata diffusa ai coordinatori infermieristici delle neonatologie italiane e ha permesso di acquisire informazioni di tipo quali-quantitativo riguardanti le risorse umane e professionali presenti nei team infermieristici, i modelli assistenziali e organizzativi adottati e le esigenze formative dei professionisti coinvolti.

Su un totale di 415 neonatologie oggi presenti nel Paese, hanno risposto sino ad ora alla survey 238 coordinatori (57,35%) che in diversi contesti hanno in carico più unità operative. Un totale di 179 (75,2%) intervistati coordina un nido, 140 (58,8%) una patologia neonatale, 95 (39,9%) una TIN e 4 (1,7%) coordinano una chirurgia neonatale. I coordinatori con un incarico come facente funzioni sono il 20,2%, mentre il 79,8 ricopre il ruolo in seguito a concorso. Il 37% di essi coordina l’unità assegnata da meno di 4 anni, segue il 28,2% da 5-10 anni e a finire il 3,4% che svolge il ruolo di coordinatore da più di 30 anni.

I dati raccolti, se proiettati proporzionalmente al totale delle neonatologie, indicano che gli infermieri che si occupano del neonato in Italia sono circa 9200 (di cui il 70% infermieri e 30% infermieri pediatrici) (Grafico 1). Nel complesso, gli infermieri di neonatologia rappresentano circa il 2% del totale degli iscritti alla Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (455.000 circa).

Grafico 1. Le figure che si occupano del neonato in Italia

Per quanto riguarda il rapporto infermiere/neonato sussistente nelle nostre realtà operative (Grafico 2), emerge che nei centri di primo livello (173 che hanno fornito questo dato), ogni infermiere ha in carico mediamente circa 5 neonati; tuttavia, si evidenzia un andamento con numerosi picchi, sino a rilevare, in 24 centri, un rapporto di oltre 10 neonati in carico ad un singolo infermiere. Anche nelle 146 patologie neonatali rispondenti, il rapporto risente di ampia variabilità che è compresa tra 1:2 e 1:4; infine nelle UTIN (88 centri rispondenti), tale rapporto varia principalmente tra 1:2 (37 centri) e 1:3 (29 centri). In generale, si rileva una marcata variabilità nel rapporto infermiere-neonato se correlato al tipo di turno preso in esame: mattina, pomeriggio, notte.

Grafico 2. Rapporto infermiere/neonato in relazione alla tipologia di unità operativa

Per quanto riguarda il modello assistenziale maggiormente adottato in Italia, la presa in carico del neonato interessa il 46,98% dei centri intervistati, quello per compiti e funzioni il 34,42% e il Primary Nursing l’8,84%. Solo in 10 centri neonatologici (4,65% degli intervistati) l’infermiere prende in carico lo stesso neonato per l’intera durata della degenza (Grafico 3).

Grafico 3. Modelli assistenziali adottati in ambito neonatologico in Italia

Tuttavia, questa ripartizione non è omogenea se si prende in considerazione la posizione geografica del centro neonatologico rispetto al nord, centro, sud e isole del Paese. (Grafico 4).

Grafico 4. Ripartizione geografica dei modelli assistenziali

Grafico 5. Documentazione infermieristica adottate nelle neonatologie italiane

Nel 48,6% delle neonatologie che hanno partecipato allo studio (105 centri) è presente la figura del tutor per l’infermiere neoassunto/neoinserito, ma di questi, solo il 15,2% ha un percorso formativo specifico.

Lo studio ha preso in esame anche la documentazione infermieristica adottata nelle unità operative ed emerge che nel 58,1% (125 unità) è ancora in uso una documentazione di tipo cartaceo, nel 21,7% (47 unità) è cartacea-informatizzata e solo nel 15,35% (33) delle neonatologie è totalmente informatizzata (Grafico 5).

In conclusione, i dati sin ora ottenuti permettono di far luce su diversi aspetti legati al complesso sistema dell’assistenza al neonato in Italia. Tuttavia, per avere una più approfondita visione della realtà è necessario il completamento della raccolta dati. Il censimento delle unità neonatologiche, inoltre permetterà di implementare progetti di ricerca, diffusione delle best practices e lo sviluppo di una rete di coordinatori delle diverse neonatologie.